GIOVEDÌSCIENZA - 39ᵃ EDIZIONE
- 28/11/2024
Per la Settimana Europea Riduzione Rifiuti 2020, Iren e CentroScienza Onlus, che per la quinta volta aderiscono insieme al progetto europeo, hanno proposto alle scuole primarie e
secondarie di primo grado e a "gruppi
famiglia" di tutta Italia, un concorso per scoprire e rigenerare quello che non utilizziamo più, i nostri "Rifiuti smarriti".
L'intento era quello di concentrare l'attenzione del pubblico su tutti quegli oggetti che popolano le nostre case giacendo inutilizzati. In pratica oggetti che attendono solo di essere portati ad un centro di raccolta, per
questo "Rifiuti smarriti".
Riscopri, Rigenera, Riprogetta e Riusa sono stati gli inviti da seguire per partecipare al concorso.
Tra tutti i progetti ricevuti, la giuria ha selezionato i 4 vincitori delle 4 categorie:
Dato il buon numero di partecipanti, la giuria ha poi deciso di dedicare una menzione speciale ai progetti che si sono distinti per le tematiche che sono state approfondite nei loro progetti
Il progetto consiste nella realizzazione di un orto in classe per monitorare la crescita e conoscere i processi vitali delle piante e il modo in cui avvengono. Tra i vari
oggetti utilizzati troviamo vasetti di ceramica, tappi, una pompetta di alluminio, astuccio, corda, barattoli, paralume e cannucce.
Il progetto è stato scelto come vincitore del Premio Riciclo per l'originalità dell'idea e per la particolare attenzione all'ambiente.
Per questo progetto è stato realizzato un modello ingrandito di cellula Eucariote per approfondire lo studio degli organelli cellulari. Per la base della cellula è stato
utilizzato un pallone bucato, per la membrana cellulare una conchiglia di plastica, una pallina rimbalzina per il nucleolo, un laccio spezzato di scarpe da ginnastica per fare il DNA e dei regoli per fare i
mitocondri.
Il progetto è stato scelto come vincitore del Premio Science Fair perché attraverso l'uso di materiali particolari è riuscito a spiegare al meglio le diverse parti che compongono la cellula Eucariote e le sue
funzioni.
L'obiettivo del generatore è quello di poter osservare con i propri occhi alcuni dei principi dell'elettrostatica studiati in scienze. Il corpo del generatore è un
vecchio tubo da lavandino, la puleggia è un elastico da ginnastica rotto, il condensatore è una palla da tennis ricoperta di alluminio e l'asse di trasmissione deriva da un monopattino per bambini.
Il progetto è stato scelto come vincitore del Premio Exhibit perché è quello che più è riuscito a rappresentare l'idea di un exhibit museale.
Il progetto ha lo scopo di permettere la coltivazione di una piccola scorta di cibo, per mezzo di un orto sospeso trasportabile, che si servirà dell'acqua piovana e della
luce del sole per nutrire le piantine senza l'utilizzo di terriccio. Tra gli oggetti utilizzati: ombrello, cannucce, foglio di alluminio, spago da cucina, bottiglia, spugnetta da cucina, spiedini di legno e
gabbietta per tappo di vino.
Il progetto è stato scelto come vincitore del Premio Speciale per l'idea innovativa e l'attenzione al sovrasfruttamento dei terreni.
L'obiettivo del progetto è quello di osservare i tempi della natura con i suoi cicli e prendersi cura con costanza e regolarità del proprio orto per comprendere come sia importante la collaborazione uomo-natura. Per la sua realizzazione sono state utilizzate le vaschette di plastica del pranzo, le posate di plastica e il loro sacchetto. Questo progetto ha ottenuto la menzione speciale perché ci ha colpito il lavoro diretto sulla iperproduzione di rifiuti plastici per il covid.
L'oggetto è stato costruito con uno scopo divulgativo e didattico. In particolare dedica la propria attenzione alle tematiche astronomiche. Tra gli oggetti utilizzati: tubo di cartone, teglia in alluminio, coperta termica, nastro adesivo, panello isolante. Si è voluta dedicare una menzione speciale a questo progetto perché celebra l'innovazione scientifica attraverso una delle più importanti conquiste per il genere umano.
Il progetto nasce dall'esigenza di realizzare un giocattolo che non sia virtuale in questo periodo in cui anche la scuola si è spostata su uno schermo. Per il progetto sono stati utilizzati bottiglie in plastica, contenitore spray, vetro, cannucce, biglia da spiaggia e tappi di bottiglia. Al progetto è stata dedicata una menzione speciale per la simpatica spiegazione del "perché l'aeroplanino non vola" e per il lavoro di pulizia delle spiagge che è stato portato avanti con le classi.
Questo progetto consiste nella costruzione di un portapenne con delle musicassette. È stato scelto per la menzione speciale per la particolare fantasia con cui un oggetto vintage e ormai in disuso sia stato riprogettato in chiave moderna.
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